Le Politiche di Age Management

Il mercato del lavoro tra competenze dei lavoratori da aggiornare e pensionamenti programmati

“Lo sviluppo tecnologico sta incidendo sulle competenze richieste ai lavoratori: in futuro a oltre 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali. A questo si aggiunge la crescente ricerca di profili qualificati” ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli.

Futuro green

Mentre, dal rapporto Excelsior, sul mercato del lavoro emergono anche altre skill da possedere per avere buone probabilità di trovare un lavoro.

 

Due in particolare: oltre all’utilizzo del digitale e di linguaggi e metodi matematici e informatici, anche la conoscenza delle tematiche di risparmio energetico e sostenibilità ambientale.

 

Visti i trend (allungamento delle carriere e competenze sempre più digital) occorre pensare a una formazione continua prioritariamente, ma non esclusivamente, rivolta a lavoratori over 55 che garantisca il mantenimento delle competenze necessarie a poter continuare a lavorare.

Gli elementi del cambiamento

Il mercato del lavoro si trasforma in fretta per tante ragioni:

1. Cambia l’interesse dei giovani per certe professioni o lavori.

2. Cambia la regola del lavoro, che oggi consente a un europeo di lavorare ovunque e non solo in Italia.

3. Cambia la curva demografica, e la sostituzione di certe figure cardine con professionalità under 30 diventa sempre più difficile.

Nuove Competenze

L’informatica in azienda necessita di figure interne spesso introvabili.
Al contempo, il sistema pensionistico italiano, vede una riforma per cui i lavoratori over 55, un tempo alla soglia della pensione, non ci andranno più in tempi brevi, salvo eccezioni e scivoli collegati a particolari settori e lavori usuranti.

Le aziende quindi come devono interpretare le politiche orientate all’age management?
Più che gestire le code di carriera, gli scenari evidenziano che gli uffici HR dovranno gestire la trasmissione delle nuove competenze, ibridandole ove serva.

l'Analisi dei fabbisogni

Il supporto di consulenti specializzati può essere di aiuto in questo lavoro anche in fase di analisi dei fabbisogni: tenendo conto della specifica età anagrafica dei discenti, delle competenze possedute, di quelle necessarie in funzione del ruolo assegnato in azienda.

Con i gruppi individuati, si partirà con le sessioni formative.

Anche gli anziani, devono “restare giovani” nelle loro competenze, perché devono possederle per lavorare e quando le padroneggiano le uniscono al sapere, che contraddistingue il valore dell’esperienza.

 

Ibridazione delle competenze significa anche questo.

Stare al passo tutti

“Stare al passo tutti”: si potrebbe riassumere cosi il motto alla base delle politiche di age management.


Se potevamo un tempo considerare le politiche di Age Management una specializzazione che si occupava di gestire le code di carriera, oggi dobbiamo pensare ad allungarle e a ibridare le competenze per dare a tutti nuovi strumenti di competizione per rendere le aziende più forti sul mercato.

Anche il passaggio generazionale trova il suo spazio in queste politiche.

Per sostenere le aziende nell’adozione di politiche di Age Management la Regione Veneto ogni anno apre un bando per poter beneficiare di Formazione finanziata al 100% a fondo perduto.

Eduforma è ente accreditato per poter supportare le imprese ed erogare formazione continua in linea con le politiche di Age Management: contattaci per avere maggiori informazioni.

Articolo a cura di Sabrina di Napoli

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