Le esperienze si fondando su una parte di apprendimento e una parte di stage per mettere in pratica quanto imparato. Non può esistere perciò un’esperienza completa se uno dei due aspetti viene a mancare. Nel campo della formazione questi due aspetti sono fondamentali per fare in modo che la persona che sta affrontando questo percorso possa sfruttare al massimo teoria prima e pratica dopo.
Il percorso al quale ho partecipato grazie a Eduforma fa parte di una specifica Direttiva Regionale nata con lo scopo di reinserire in un contesto lavorativo persone Over 30. Si struttura appunto in due parti, la prima definita da una serie di ore di formazione in aula, la seconda con un periodo di inserimento in un’azienda partner dell’Ente promotore.
Negli ultimi anni causa una crisi delle imprese che fanno ancora fatica a rimettersi in piedi e quindi di poter assumere in piena regola dipendenti, molti adulti disoccupati stanno scegliendo di partecipare a questi percorsi dimostrando non solo spirito di adattamento ma anche la capacità di rimettersi in gioco. Esiste una fetta di disoccupati che nonostante abbia accumulato molte esperienze lavorative, a causa di molti fattori sociologici e politici, nel mondo attuale non avrebbe molte possibilità di ritornare occupato e l’occasione di poter accedere ad una realtà aziendale può essere facilitata grazie a questi progetti finanziati.
Ad esempio, nel 2016 soltanto nella provincia di Milano,come riporta il Corriere della Sera, l’Osservatorio del Mercato del Lavoro ha registrato oltre 4000 tirocinanti ultra 30enni. E tra loro oltre 2000 (più del doppio rispetto al 2012 e quattro volte in più rispetto al 2009) sono over 40. Ma non solo in Lombardia. Anche in Veneto si sono registrati numeri importanti di over 30 e 40 che provano a rimettersi in gioco attraverso percorsi di formazione e stage. Il progetto a cui ho aderito è quindi una misura formativa di politica attiva finalizzata a favorire l’arricchimento del bagaglio di conoscenze del tirocinante attraverso l’acquisizione di competenze professionali e il reinserimento lavorativo.
Se lo stage serve a conoscere dal vivo il sistema aziendale e delle professioni e a farsi conoscere dai potenziali datori di lavoro, la formazione teorica ha lo scopo di fornire delle competenze utili per la persona. L’aspetto interessante del “ritorno sui banchi di scuola” non è solo quello di apprendere nuove nozioni ma soprattutto rimettere in gioco la propria capacità di stare in un gruppo e di gestire le relazioni che si possono creare con la classe e i docenti.
Lo stage formativo è un periodo di in azienda che offre ai potenziali candidati l’occasione di un nuovo approccio al mondo del lavoro. Attraverso questa esperienza i tirocinanti possono verificare l’applicazione pratica delle nozioni teoriche acquisite nel proprio percorso formativo e nello stesso tempo hanno modo di conoscere un contesto organizzativo dove sperimentare una specifica attività.
Viceversa con l’attivazione di tirocini le imprese possono usufruire di un valido strumento di flessibilità di cui si avvalgono per selezionare candidati da inserire eventualmente tra il personale.
Può essere considerato dunque un periodo di prova per entrambi: il tirocinante di sperimentare il clima azienda e i ruoli e le attività affidate; l’azienda di valutare se il candidato soddisfa le proprie esigenze.
Cosa che un singolo colloquio non riesce a fare.
Dunque qual è lo scopo principale di affrontare un tirocinio?
La mia esperienza personale mi dice che nonostante possa risultare faticoso ed impegnativo, già la formazione in aula è stata fondamentale per la mia crescita. Nel momento in cui ci si vuole davvero rimettere in gioco ogni singola cosa che si impara può essere utile, anche aspetti che risultano troppo lontani dal proprio background.
Il tirocinio affrontato in un secondo momento ha dato modo di dimostrare la voglia di entrare in un contesto lavorativo e assimilare più informazioni possibili. Dunque sicuramente è servito per acquisire competenze funzionali per svolgere una determinata mansione professionale; ma anche e soprattutto è servito ad acquisire tutte quelle competenze che possiamo definire extra professionali, ovvero le dinamiche aziendali, il clima, le regole, i rapporti, … tutto ciò che comprende l’azienda in generale e che serve per “imparare a muoversi” nel mondo del lavoro.
Quando sei pronto a rimetterti davvero in gioco le soddisfazioni non tardano ad arrivare.
Parola di un’ex stagista (ed ora dipendente).