Lo spid

Un Rivoluzione dell'identità digitale

Lo SPID, acronimo di “Sistema Pubblico di Identità Digitale“, è un sistema italiano che funge da credenziale digitale unica che permette all’utente di autenticarsi su diverse piattaforme online senza la necessità di creare e gestire diversi account e password.

L’obiettivo dello SPID è semplificare e rendere più sicuro l’accesso ai servizi online, migliorando l’efficienza per gli utenti italiani.

Quando viene istituito e perchè?

Nel 2013 in Parlamento viene proposta la realizzazione di un sistema unico per l’identificazione degli utenti.

L’idea era quella di superare la creazione di account e password sempre diversi e rendendo tutto anche più comodo grazie agli smartphone che, allora, stavano diventando sempre più popolari.

Il sistema è formalmente varato nel 2016, ma dal 2020 il DL “Semplificazione e innovazione digitale” lo impone alle Pubbliche Amministrazione come unico metodo di identificazione per l’accesso ai servizi digitali.

In cosa consiste lo Spid?

Lo Spid consente agli utenti di accedere in modo sicuro a servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni, istituzioni e enti privati.

Consiste in una coppia di credenziali digitali (username e password) che identifica un cittadino italiano e che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e di privati aderenti.

Grazie allo SPID, gli utenti possono accedere a una vasta gamma di servizi online, inclusi quelli legati alla pubblica amministrazione, alla sanità, all’istruzione, alle banche e a molti altri settori.

La creazione di uno SPID coinvolge un processo di identificazione digitale che può essere completato presso alcuni Identity Provider accreditati, che sono enti che forniscono il servizio di attribuzione dell’identità digitale.

Chi può ottenere lo Spid?

Tutti i cittadini Italiani maggiorenni, anche se residenti all’estero, in possesso di un documento di riconoscimento italiano in corso di validità, di una tessera sanitaria o del tesserino del codice fiscale.

Possono richiedere SPID anche i cittadini stranieri con permesso di soggiorno residenti in Italia.

Cosa serve per ottenere lo Spid?

Per richiedere SPID è necessario essere in possesso di:

  • Un indirizzo email attivo
  • Un numero di telefono
  • Un documento di Identità valido (carta di identità, passaporto, patente, permesso di soggiorno)
  • La tessera sanitaria con codice fiscale


Per completare l’attivazione delle credenziali SPID occorre procedere con il riconoscimento dell’utente per la convalida della richiesta.

Come ottenere lo Spid?

1. Scelta dell’Identity Provider (IDP):
E’ necessario scegliere un Identity Provider accreditato.
Gli Identity Provider sono enti che forniscono il servizio di attribuzione dell’identità digitale. 

2. Registrazione presso l’Identity Provider:
Una volta scelto l’Identity Provider, è necessario registrarsi sul loro sito web. Durante il processo di registrazione, bisogna seguire le istruzioni specifiche dell’Identity Provider scelto.

3. Verifica dell’identità: Dopo la registrazione, sarà necessario procedere con la verifica dell’identità.
Questo può essere fatto attraverso diverse modalità, come ad esempio tramite l’invio di documenti di identità o attraverso un’apposita videochiamata.

4. Rilascio delle credenziali SPID:
Una volta completata la verifica dell’identità, l’Identity Provider rilascerà le credenziali SPID, che consistono generalmente in un nome utente e una password o in un altro tipo di autenticazione, come l’uso di un token o di un’applicazione mobile.

5. Utilizzo dello SPID:
Una volta ottenute le credenziali SPID, è possibile utilizzarle per accedere a una vasta gamma di servizi online, inclusi quelli offerti dalla pubblica amministrazione, enti privati e altri fornitori di servizi.

Come scegliere l'Identity Provider?

È importante notare che il processo esatto può variare leggermente in base all’Identity Provider scelto, quindi è consigliabile seguire attentamente le istruzioni fornite dal fornitore di servizi durante la registrazione.

Inoltre, il costo associato al rilascio dello SPID può variare in base all’Identity Provider e al livello di autenticazione richiesto.

Prima di procedere con l’ottenimento dello SPID, è consigliabile verificare la lista ufficiale degli Identity Provider accreditati sul sito web ufficiale del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) in Italia.

Quali sono i vantaggi di avere lo spid?

  1. Accesso Semplificato ai Servizi Online: Con lo SPID, puoi accedere rapidamente e in modo sicuro a una vasta gamma di servizi online offerti dalla pubblica amministrazione, istituzioni, aziende private e altri enti.
  2. Unica Credenziale per Diversi Servizi: Lo SPID ti consente di utilizzare un’unica coppia di credenziali (nome utente e password o altro metodo di autenticazione) per accedere a molteplici servizi, eliminando la necessità di ricordare diverse combinazioni di accesso.

  3. Riduzione della Burocrazia: Lo SPID semplifica i processi burocratici, consentendoti di effettuare operazioni online, firmare documenti digitali e accedere a servizi senza dover recarti fisicamente presso gli uffici.

  4. Sicurezza e Privacy: Lo SPID adotta standard di sicurezza avanzati, contribuendo a proteggere le tue informazioni personali durante l’accesso a servizi online. Inoltre, l’uso di una credenziale digitale riduce il rischio di accessi non autorizzati.

  5. Flessibilità e Mobilità: Puoi utilizzare lo SPID da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, offrendo flessibilità e mobilità nell’accesso ai servizi digitali ovunque ti trovi.

     

6. Partecipazione a Procedure Online: Lo SPID è spesso richiesto per partecipare a procedure online, quali l’invio di domande per contributi, l’accesso a documenti digitali, la partecipazione a gare d’appalto, e altro ancora.

7. Risparmio di Tempo: Elimina la necessità di compilare moduli cartacei o attendere lunghe code agli sportelli, consentendo un risparmio di tempo significativo nelle operazioni quotidiane.

Tutte le immagini sono tratte da Mask Series con Saul Steinberg, 1962. Fotografie di Inge Morath, © The Inge Morath Foundation

Articolo a cura di Francesca Mazzucato

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