Come motivare e valorizzare i propri collaboratori

Come motivare e valorizzare i propri collaboratori

“Non potrai mai raggiungere un reale successo a meno che tu non ami ciò che stai facendo.”

Dale Carnegie.

Lavorare insieme non è sempre così semplice come si potrebbe pensare.

Ogni persona ha la propria identità ed il proprio modo di lavorare. Ci sono tanti lavoratori che rendono meglio se lo fanno in autonomia, senza adattarsi ad un gruppo.

Le persone sono diverse, hanno caratteri diversi ed obiettivi diversi. Alcuni possono essere più attratti dalla parte finanziaria e altri dal riconoscimento sociale.

Per evitare problemi o addirittura il fallimento del progetto, è molto importante saper distribuire le attività in base al profilo del componente del gruppo.

Da sempre oggetto di studio nell’ambito della psicologia, la motivazione può diventare, per l’azienda, un vantaggio competitivo. Le persone  sono l’asset più importante per un’azienda e quindi vanno valorizzate, motivate e seguite nella loro crescita professionale.

Cosa spinge le persone ad eccellere in un lavoro?

Non possiamo non ricordare  la piramide di Abraham Maslow, lo psicologo che nel 1954 concepì un elenco che individua i principali livelli di bisogno:

  • Bisogni fisiologici.
  • Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione.
  • Bisogni di appartenenza (affettoidentificazione).
  • Bisogni di stima, di prestigio, di successo.
  • Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale). 

Ai vertici della piramide troviamo quindi due bisogni molto importanti che un individuo ha bisogno di soddisfare nella società e nell’ambito lavorativo: il bisogno di stima e di autorealizzazione.

I bisogni sociali, una volta soddisfati, sono quelli che ci spingono a trovare nuovi stimoli ed obiettivi da raggiungere.

Ma come possiamo motivare i dipendenti per renderli soddisfati e quindi più efficienti?

Se guardiamo le grandi aziende, sicuramente possiamo prenderle come esempio per come sono state capaci di motivare il proprio personale.

Un esempio è Starbucks, che ha un programma di finanziamento agli studi per i suoi dipendenti per garantir loro la possibilità di accedere alla formazione universitaria, investendo 250 milioni di dollari nell’ Università dell’Arizona. Anche i neo-assunti possono richiedere il sostegno agli studi ed una volta laureato, l’impiegato è libero di lasciare l’azienda.

Guardando alle aziende di casa nostra, possiamo prendere come esempio il Gruppo Ferrero. Con sedi in vari paesi del mondo, Ferrero ha ascoltato ed analizzato le esigenze dei dipendenti ed offerto, per ogni paese, dei benefit diversi.
In Francia hanno messo a disposizione dei suoi dipendenti un asilo d’impresa ed un mini club dove possono portare i bambini durante le ore lavorative. In Lussemburgo si sono concentrati sullo sport e sulla salute, mettendo a disposizione dei suoi dipendenti un campo da tennis e da calcetto.

Ikea invece ha un “buono matrimonio” e “buono famiglia” che consiste in buoni acquisto per chi si sposa e appunto per chi va a convivere.

Tutte le grandi aziende hanno capito l’importanza di mantenere motivati i propri collaboratori ed i vantaggi che possono trarre da questo. 

Ecco quindi 5 modi per far si che i tuoi dipendenti si sveglino al mattino felici di venire al lavoro:

1. Sii una fonte di ispirazione per loro.

Lavorare in un’azienda che stimano, con delle persone che apprezzano il loro contributo, permetterà a loro di sentirsi apprezzati e di trovarsi in un luogo dove possono formare se stessi e crescere professionalmente.

2. Lavora per un obiettivo insieme a loro.

Anche il semplice fatto di creare assieme degli obiettivi e dare delle responsabilità ai dipendenti in base alle loro capacità, può aiutarli a diventare più autonomi, lavorare meglio all’interno di un gruppo e sentirsi responsabili per le loro azioni.

La gerarchia è ancora importante all’interno di un’azienda, per aiutare a mantenere l’equilibrio, ma vista in maniera diversa ed innovativa. Essere ai vertici non significa più comandare e pretendere risultati, ma lavorare assieme!

3. Riconosci i meriti quando dovuti.

Gli individui sentono il bisogno di ricevere complimenti, che li vengano riconosciuti i meriti per il loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi di gruppo. Le vittorie e  le piccole soddisfazioni professionali raggiunte dal gruppo vengono condivise.

4. Fai formazione al tuo personale. Apprezzeranno l’azienda che investe su di loro e li fa crescere.

I collaboratori vedranno così che qualcuno si interessa alla loro carriera. Se non è possibile finanziare la formazione, la soluzione potrebbe essere l’affiancamento di un tutor aziendale.

5. Gratifiche finanziarie quando possibile

Come detto precedentemente, alcune persone guardano alla motivazione finanziaria e possono essere ricompensati e motivati con una ricompensa economica come un bonus o un aumento di stipendio.

Cosa evitare?

Weekdone ha raccolto in un’infografica i motivi principali che portano all’insoddisfazione del personale e che ogni manager dovrebbe cercare di evitare. Fra i principali motivi troviamo:

  • retribuzione inadeguata, ovvero non dare ai dipendenti quello che li spetta.
  • non dare loro la possibilità di crescere professionalmente.
  • attitudine negativa.
  • paura del fallimento.
  • la mancanza di obiettivi precisi.

Dunque un buon team leader o manager deve saper organizzare  bene il gruppo di lavoro, riconoscere le qualità ma anche i punti deboli di ogni individuo del gruppo e cercare di creare armonia, stabilendo un equilibrio tra le varie figure.

La motivazione, in questi casi fa veramente la differenza.

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